«Non c’è niente di più solenne e di più festoso nelle sacre celebrazioni di una Assemblea che, tutta, esprime con il canto, la sua pietà e la sua fede». (affermazione n. 6 di Musicam Sacram)
Il canto e la musica sono elementi insostituibili della preghiera liturgica, che danno gioia interiore e unione profonda alle nostre assemblee domenicali.
“La tradizione musicale della Chiesa costituisce un patrimonio di inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell’arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante della liturgia solenne.
Il canto sacro è stato lodato sia dalla sacra Scrittura, sia dai Padri, sia dai romani Pontefici; costoro recentemente, a cominciare da S. Pio X, hanno sottolineato con insistenza il compito ministeriale della musica sacra nel culto divino.
Perciò la musica sacra sarà tanto più santa quanto più strettamente sarà unita all’azione liturgica, sia dando alla preghiera un’espressione più soave e favorendo l’unanimità, sia arricchendo di maggior solennità i riti sacri. La Chiesa poi approva e ammette nel culto divino tutte le forme della vera arte, purchè dotata delle qualità necessarie (…)” (SC112)
L’animazione del canto liturgico è un ministero. A questo ministero partecipano l’organista, il direttore del coro, la Schola (il coro liturgico) il salmista.
L’organista svolge un ministero di fatto, riconosciuto e stimato da secoli.
I compiti dell’organista, durante il servizio liturgico, sono: introdurre, accompagnare, sostenere e concludere adeguatamente il canto dell’assemblea e del coro; far risuonare la voce solista dell’organo nei momenti particolari consentiti nella celebrazione eucaristica: all’inizio, all’offertorio, alla comunione, al termine.
Il ministero del direttore del coro è quello di aiutare il popolo a cantare e di dirigere i gruppi corali. Il suo ruolo è quello di programmare e scegliere i canti secondo i vari tempi liturgici e le caratteristiche delle varie celebrazioni, in accordo con il responsabile della chiesa; insegnare i canti, spiegandone preventivamente il testo, la melodia e lo spirito generale; dirigere l’esecuzione, sia del coro che del-l’assemblea, con una presenza assai discreta e con gesti essenziali.
Tra i fedeli esercita un proprio ufficio liturgico la schola . Il suo compito è quello di favorire il celebrare cantando di tutta l’assemblea e lo può fare sostenendola; alternandosi (ritornelli cantati dall’assemblea e strofe dal coro); proporre all’ascolto e alla meditazione dell’assemblea alcuni canti (sempre in tema con la celebrazione).
Il salmista è un ministro distinto dal lettore in quanto cantore specializzato nella salmodia in tutte le sue modalità di esecuzione; deve essere ricco di musicalità e capace di trasformare l’esecuzione del salmo in momento di poesia e contemplazione.
|